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3.4.2023, 14:30 - Archivio

Parte 3/3 75 anni di Volkswagen in Svizzera: il Bulli scrive la storia dell’automobile

  • 75 anni fa, il 29 aprile 1948, AMAG sottoscriveva il contratto di importazione «per la Volkswagen».
  • La Svizzera è il terzo paese importatore al mondo dopo Olanda e Belgio.
  • Nel 1950 arriva in Svizzera il secondo modello Volkswagen dopo il Maggiolino: il Bulli.
  • Il Bulli: un successo da 7 generazioni.

Hannover/Cham – Il 29 aprile 2023 ricorre il 75° anniversario della firma del contratto d’importazione tra Volkswagen e AMAG per la Svizzera. Due anni dopo il lancio sul mercato svizzero del Maggiolino, nel 1950 fu la volta del secondo modello Volkswagen. Era l’inizio di un’altra storia di successo, quella del Volkswagen Transporter T1 o «Bulli», un multitalento. Ciò che a suo tempo era iniziato con la versione base di un furgone vuoto destò ben presto grande entusiasmo e oggi ha raggiunto il culmine con una varietà di modelli che rappresentano a loro volta delle vere e proprie icone. Di recente, con l’introduzione dell’ID. Buzz, è entrato a far parte dell’offerta anche un Bulli elettrico. Oggi, sette generazioni e 73 anni dopo, non si intravede ancora la fine di questo successo. Il Bulli continua a scrivere la storia dell’automobile.

Il 29 aprile 1948 Walter Haefner firma il contratto d’importazione «per la Volkswagen» nella cittadina di Wolfsburg. Dopo Olanda e Belgio, la Svizzera è il terzo mercato di esportazione per il Maggiolino sviluppato dal Prof. Ferdinand Porsche. Ben presto si capisce che in Svizzera ci sarà una forte richiesta di questa vettura economica e affidabile e si è altrettanto sicuri che il Maggiolino Volkswagen sia l’auto ideale per i paesaggi montuosi della Svizzera, grazie alla rivoluzionaria costruzione con motore posteriore raffreddato ad aria, telaio a pianale e carrozzeria aerodinamica completamente in acciaio.

Il T1: dal 1950 al 1967
Il 1950 vede la comparsa di un multitalento senza pari nella storia dell’automobile. Volkswagen amplia la sua gamma di modelli con l’ormai leggendario Volkswagen Transporter T1 «Bulli», anch’esso con il collaudato motore posteriore raffreddato ad aria come il Maggiolino. Il fenomeno Volkswagen si ripete per la seconda volta: disponibili in versione furgone, camioncino con pianale di carico e minibus, questi veicoli commerciali leggeri si rivelano ben presto mezzi ideali e convenienti in termini di manutenzione. Ben presto i Volkswagen Transporter diventano leader del mercato anche nel nostro paese. Il Bulli è il capostipite di una categoria di veicoli a sé stante di cui è, ancora oggi, il rappresentante di punta. Sino al 1967 vengono prodotti, in numerose versioni, un totale di 1,82 milioni di Transporter della prima versione (T1), all’inizio ancora a Wolfsburg, dal marzo 1956 ad Hannover.

Il T2: dal 1967 al 1979
Durante i suoi 13 anni di produzione in Germania, la seconda generazione (T2) diventa il van Volkswagen più prodotto di tutti i tempi. Inoltre il Transporter diventa espressione di un nuovo modo di agire e di pensare. In un’epoca di tensioni politiche tra Est e Ovest, il Transporter combi diventa l’icona di una cultura pop pacifica e caratterizzata dalla libertà di pensiero. Nella primavera del 1979, al termine del periodo di produzione, il solo stabilimento di Hannover può vantare 2,93 milioni di unità costruite. Da lì al 2013 in tutto il mondo diventeranno circa 3,9 milioni.

Il T3: dal 1979 al 1992
Il T3, che esce dalla catena di montaggio con motore e trazione posteriori, viene prodotto per undici anni. Raggiunge in tutto il mondo una quantità totale prodotta di circa 1,5 milioni di unità. Per la prima volta il Transporter è disponibile anche in versione diesel e con trazione integrale. Inoltre, i motori boxer raffreddati ad aria vengono sostituiti da propulsori raffreddati ad acqua. Ma l’Europa e in particolare la Svizzera esigono in misura crescente motori più potenti, più comfort e una maggiore funzionalità. Gli anni ’80 vedono quindi la nascita di Caravelle, Multivan e California. Mentre la produzione ad Hannover termina all’inizio del decennio successivo, la terza generazione continua a essere prodotta in Sudafrica ancora per molto tempo.

Il T4: dal 1990 al 2003
Nell’estate del 1990 fa la sua comparsa il successore, che dopo 40 anni di costruzione del Transporter presenta importanti modifiche tecniche. La quarta serie (T4) adatta la filosofia del gruppo con motore e trazione anteriori. Con questo concept, il Transporter inaugura una nuova era per Volkswagen Veicoli Commerciali. Il dinamismo di guida equilibrato e l’incorporamento della tecnologia di propulsione sotto il cofano del motore permettono ora un maggior numero di varianti, quali, ad esempio: due passi ruote, un pianale di carico basso e una testa motrice. Il cambiamento concettuale dà ragione agli ingegneri. Rispetto al modello precedente, in tempi di costruzione pressoché identici vengono prodotti oltre 1,7 milioni di veicoli.

Il T5: dal 2003 al 2015
Nel marzo 2003 debutta la quinta generazione (T5) del Transporter. Per la prima volta il cliente può scegliere fra due passi ruote e anche fra tre altezze del tetto. Con un volume di carico di 9,3 metri cubi, il nuovo modello è ora anche il più grande di tutti i van Volkswagen fino a oggi. Oltre ai nuovi motori, viene impiegata anche una tecnologia di trazione integrale completamente diversa con frizione Haldex e il Syncro diventa 4MOTION. Ma questo non basta. La quinta generazione è ancora una volta la base di partenza di molte idee sul tema della mobilità. Vengono creati modelli indipendenti come California Beach, PanAmericana e Rockton.

Il T6 e il T6.1: dal 2015 al 2021
Il T6, conseguente stadio d’evoluzione della serie, fa il suo ingresso sulla scena automobilistica nel 2015. Nuovi motori, sistemi di assistenza ancora più intelligenti e un nuovo programma di infotainment caratterizzano il nuovo Bulli. Esternamente, il T6 si riconosce per il suo frontale di nuova concezione. Anche la coda sfoggia un inedito carattere indipendente. Nonostante la sua carica innovativa, la nuova verniciatura bicolore rappresenta un simpatico omaggio alla prima generazione del Bulli. Una delle innovazioni più importanti si trova sotto il cofano anteriore: la gamma di motori comprende infatti quattro nuovi TDI e due TSI con sistema start-stop.

Ma anche il T6 può ancora migliorare, come dimostra l’aggiornamento T6.1 presentato nell’autunno del 2019. Con questo update, Volkswagen Veicoli Commerciali sviluppa ulteriormente la serie cult, portandola nell’era della digitalizzazione. Inoltre, il nuovo servosterzo elettromeccanico consente di inserire varie funzioni di guida parzialmente automatizzate. La propulsione è assicurata da motori turbodiesel (TDI) tanto efficienti quanto puliti.

New Multivan (T7) e ID. Buzz: dal 2021 a oggi
L’apprezzatissima versione del T6.1 come autovettura viene sostituita nel 2021 dal Multivan (T7) di nuova concezione. In termini di progettazione il van fa un impressionante salto in avanti: per la prima volta, infatti, tra le motorizzazioni disponibili debutta l’ibrido plug-in. A bordo spicca una serie di sistemi di assistenza, comando e infotainment di ultima generazione, che segnano un nuovo livello di evoluzione tecnologica. A rendere il Multivan ancora più versatile ci pensa il nuovo concept degli interni.

La gamma dei Bulli si fonda su tre colonne portanti, ossia le serie Multivan, Transporter 6.1 e, dal 2022, l’ID.Buzz. Nella fase di passaggio, il «T6.1» continua a essere lo specialista per l’impiego commerciale nonché base del California, l’icona creata per viaggiare. Con il van lifestyle ID. Buzz e il furgone adatto alla città ID. Buzz Cargo, due modelli completamente elettrici conquistano nuovi segmenti di clientela. Oggi più che mai, il nuovo Multivan (T7), disponibile anche in versione a sette posti, consolida il suo ruolo di tuttofare flessibile per eccellenza.

Ciò che un tempo era iniziato con la versione di base di un furgone vuoto e che ha avuto un successo strepitoso con il nome di «Bulli», oggi ha raggiunto il culmine con una varietà di modelli che rappresentano a loro volta delle vere e proprie icone. Stiamo parlando dell’originale di una categoria di veicoli che, oltre al Transporter, rispondono ai nomi di Caravelle, Multivan e California. Il successo continua. E così il Bulli continua imperterrito la sua corsa per affrontare con successo anche i decenni a venire. Le idee su come potrebbe essere il futuro del veicolo commerciale prodotto per più tempo al mondo non mancano di sicuro. Ma una cosa è certa fin da oggi: i prossimi anni del Bulli saranno più emozionanti e affascinanti che mai.

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